La costruzione di un clima educativo richiede in particolar modo una reciproca assunzione di responsabilità tra chi più direttamente è coinvolto nel processo formativo scolastico: gli insegnanti, che attraverso il loro impegno professionale si occupano di favorire il processo educativo e forniscono strumenti per una seria formazione scolastica, e lo studente, il cui diritto a imparare si coniuga direttamente con il dovere di garantire un impegno adeguato ad apprendere. P.O.F. 2014, Liceo Laura Bassi
DIDATTICA PER D.S.A.
Format PDP
Allegato PDP classi V
Piano Annuale dell’Inclusività (PAI)
Accordo metropolitano all. 9
Vademecum D.S.A. Ufficio Scolastico Regionale
Protocollo Liceo Laura Bassi di gestione delle problematiche D.S.A.
Indicazioni operative esami di stato DSA 19.20
Allegato al documento del 15 maggio DSA
Griglia di correzione I prova scritta tip.A DSA
Vademecum DSA 1
Vademecum DSA 2
DIDATTICA PER B.E.S.
Scheda rilevazione B.E.S
Format PDP
Allegato PDP classi V
DIDATTICA PER ALUNNI STRANIERI
Piano Educativo Personalizzato Stranieri
Programma di Italiano
Programma di Latino
Programma di Storia e Geografia
NORMATIVA
- Nota del Direttore USR-ER prot. 6721 del 29 maggio 2013
- Direttiva MIUR, 27/12/12, Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
- Circolare Ministeriale, 8/3/ 2013 Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative
- Accordo-quadro dell’USR EER, ratificato il 20/10/2010 per l’accoglienza degli studenti non italofoni nelle Scuole Secondarie di II grado
- La Legge 8 ottobre 2010, nº 170, Nuove norme in materia di Disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico
- MIUR 2006 Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri
- Legge 5/2/1992, 104 Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate
Secondo la normativa ministeriale, “l’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. Le aree di svantaggio individuate più specificamente riguardano le Difficoltà Specifiche di Apprendimento, i Bisogni Educativi Speciali, le Disabilità e Diversabilità. Pertanto, ogni scuola è stata chiamata ad elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (PAI), quale “strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”.
L’obiettivo è rispondere, sul piano formativo, all’eterogeneità mediante l’inclusione legata all’individualizzazione “sufficientemente buona” per tutti gli alunni, qualunque sia la loro situazione di funzionamento, con l’obiettivo di ottenere il massimo potenziale di apprendimento e di partecipazione.
- il passaggio dal concetto di integrazione a quello di inclusione
- l’idea di eterogeneità come chiave interpretativa degli studenti di oggi;
- un forte richiamo alla Comunità europea, in termini, ma non solo, di comparabilità di sistemi, di leggibilità dei diversi itinerari e di rilevazione del grado e della qualità dei percorsi di inclusione;
- l’invito di formalizzare quanto ogni giorno, con fatica, i Consigli di classe mettono a punto per i propri studenti in situazioni di svantaggio, sia in termini di azioni didattiche, sia in termini di percorsi innovativi e sperimentali, sia per evitare, come chiaramente esplicitato in taluni punti, il contenzioso, ma anche per creare documentazione, memoria di quanto è stato svolto, di come sono stati realizzati i percorsi e di quali strategie e modalità si sono adottate, in chiave di trasparenza di sistema.